Lettere in redazione
La politica e le vere emergenze da affrontare
Mentre il nostro paese sta attraversando una crisi economica gravissima con fabbriche che chiudono e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, sorprende, o meglio scandalizza, che all’ultima assemblea del Pd abbiano discusso e anche litigato sulle unioni civili omosessuali che le frange più estreme di quel partito vorrebbero addirittura parificare al matrimonio, con diritto di adozione. Anche i partiti di Vendola e Di Pietro si sono subito accodati con proposte ancora più estreme. Ma sono davvero queste le emergenze da affrontare in questo momento drammatico? Con quale fiducia gli italiani dovrebbero votare una coalizione divisa e litigiosa, più interessata alla propria ideologia che ai problemi reali? Sicuramente sarebbe preferibile un prolungamento del governo Monti se non altro per la fiducia che gode all’estero.
Che il Pd si sia diviso su un tema come quello dei matrimoni gay non mi sorprende. Mi sembra che si stia dividendo un po’ su tutto, dalle primarie alle alleanze, dalla riduzione delle Province alla nuova pista per l’aeroporto di Peretola. Con il rischio anche di perder di vista le priorità. Che sono la crisi economica e del lavoro, l’eccessiva pressione fiscale, la famiglia, il futuro dei giovani, la riforma della pubblica amministrazione. Quanto ad un prolungamento dell’esperienza Monti non credo sia la soluzione ai nostri problemi. Questa doveva essere una fase di «decantazione» e di riaggregazione, mentre un esecutivo di natura tecnica cercava di rimettere in rotta di navigazione il Paese. Ma per il futuro i partiti politici devono tornare ad assumersi in pieno le loro responsabilità. Se poi decideranno, convintamente, di affidare la guida del governo a Mario Monti allora sarà un’altra cosa. Ma con dietro una solida maggioranza e con idee chiare sulle priorità da affrontare.
Claudio Turrini