Vita Chiesa

8×1000: mons. Galantino, «la Chiesa italiana ha ottenuto il certificato di qualità per il bilancio»

«C’è una presa d’atto da parte di tutti: la Chiesa italiana utilizza bene l’8×1000 e per le finalità per cui è stato realizzato. Dal 21 maggio 2018 ha ottenuto il certificato di qualità per il bilancio dell’8×1000. Ciò significa che quello che si sta facendo è fatto in base a quanto previsto dalla legge 222/1985». Lo ha detto il segretario generale della Cei e presidente dell’Apsa, mons. Nunzio Galantino, intervenuto stamani a «8xmille strade», il primo meeting della diocesi di Roma del Sovvenire. «A volte purtroppo pochissimi esempi di cattiva gestione gettano un’ombra su tutto quello che la Chiesa in maniera straordinaria ha fatto», ha affermato il vescovo, che ha sottolineato come la certificazione sia stata ratificata dalla «quinta agenzia mondiale».

«Il compito della Chiesa non è quello di creare posti e posticci di lavoro, ma di accompagnare i giovani a non smettere di sognare in maniera realistica», ha detto ancoa il segretario generale della Cei. Invitando la Chiesa a «fare il suo mestiere», il vescovo ha ricordato che il suo primo compito è quello di «ascoltare le reali esigenze dei giovani». «Mentre ascolta i giovani deve motivarli e aiutarli a non deprimersi rispetto a una situazione socio-politica che non incoraggia – ha aggiunto -. Bisogna sostenerli perché si liberino da un atteggiamento di assistenzialismo e riscoprano la voglia di protagonismo nella loro vita. I ragazzi smettano di aspettarsi da altri qualcosa, ma siano loro a creare un percorso». Mons. Galantino, a questo proposito, ha citato il progetto Policoro, che «non è creazione di posti ma di opportunità». «È prima di tutto formazione e poi accompagnamento di alcune start-up. Una parte dell’8×1000 viene utilizzata per questo fine». Nei confronti della politica, invece, secondo il presule, «la Chiesa deve avere un ruolo incalzante» in modo che «chi è nella politica non dimentichi il perché è in quel posto».