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25 luglio, San Giacomo: il racconto di Massimiliano, pellegrino a Compostella
Il 25 luglio la Chiesa celebra San Giacomo. Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni: assieme a lui e a Pietro prediletto da Gesù e per questo testimone, con loro, della Sua Trasfigurazione; infine, primo martire tra gli apostoli. È festa particolare per i tanti pellegrini che si recano a Santiago di Compostella, nella cui cattedrale sono conservate secondo la tradizione le sue spoglie: addirittura, ogni qual volta cade di domenica, viene celebrato l’Anno santo giacobeo, istituito da papa Callisto II nel 1122, con la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria. L’ultimo è stato nel 2010, i prossimi saranno nel 2021 e nel 2027.
A parlarci in questa intervista del significato del pellegrinaggio sulla tomba di Giacomo è Massimiliano Filippelli che, dopo averlo percorso, ha “fermato” le sue riflessioni in un libro, “A Santiago”, pubblicato da Settegiorni editore. Massimiliano tra l’altro è di Pistoia, la città toscana jacobea per eccellenza, che conserva una reliquia dell’apostolo in cattedrale e lo ha eletto come suo patrono.