Opinioni & Commenti

2004, un augurio insolito

Forse è una maniera insolita di fare gli auguri. Mi chiamo Claudia e sono disabile gravissima, non sono in grado di parlare, non sono in grado di camminare, non sono in grado di alimentarmi da sola, né di accudire alla mia persona , non ho neppure frequentato la scuola, sono, come dice la mamma, una bella «neonata» di 30 anni; che lei cura con amore e dedizione come se fossi un dono prezioso, è lei il mio contatto con il mondo che mi circonda, anche queste mie parole sono suggerite dal suo amore per me e scaturite dal suo cuore dopo aver letto nei miei occhi la voglia di sentirmi, nonostante tutto, parte di questo mondo.

Per la mia mamma, anche se io posso dichiararle il mio amore e il mio ringraziamento per la sua instancabile presenza solo con un sorriso o uno sguardo, quando questo succede si sente una regina e pensa che varrebbe la pena di vivere anche solo per questo, per il mio benessere fisico che poi si riflette anche sul mio benessere interiore e nonostante le mie gravissime condizioni mi fa vivere serena.

Ogni mattina guardandola negli occhi mentre mi dà il buongiorno leggo lo stesso amore di sempre, e quando lei dandomi un bacio mi dice «Buongiorno principessa» ecco io penso che forse la felicità è questa, non importa quante sofferenze fisiche, non importa quante difficoltà finanziarie, non importa quanta solitudine, l’importante è amare e essere amata. In questi giorni di freddo intenso non posso uscire di casa per evitare di avere complicazioni respiratorie viste le mie già precarie condizioni di salute, passerò l’ultimo giorno dell’anno (così come tutti gli altri 364) con la mia famiglia e vorrei augurare a tutti i vostri lettori un mondo d’amore per il Nuovo Anno.Claudia Bottigelli Le festività natalizie ci portano sul tavolo molti messaggi di auguri. A volte sono asettici e dicono solo che anche noi siamo in un indirizzario; spesso sono accompagnati da espressioni di affetto e di incoraggiamento, segno che il settimanale è anche un filo che a volte mantiene amicizie antiche. E poi ci giungono questi di Claudia. In verità è la sua mamma che scrive, perché la «bimba», come lei la chiama, non può relazionarsi col mondo in alcun modo. Sono auguri che colpiscono e pongono tanti perché, soprattutto sul dolore innocente che la fede dirada, ma mai completamente. Ma poi cogliamo il cuore del messaggio, quello che vuol essere ed è: una testimonianza d’amore, «che può far bene a qualcuno» e illuminare il grigiore diffuso in tanti settori. È un amore gratuito, forte e coraggioso e più toccante perché declinato ogni giorno, da trent’anni. Quelli di Claudia sono auguri che allargano il cuore e volentieri gli diamo spazio, nella speranza che ci rendano più pensosi, più attenti ai pesi degli altri, meno ripiegati su noi stessi.a.m.