Toscana

20 MILA FIRME PER SALVARE LA PREFERENZA NELLE REGIONALI

20.000 firme per chiedere che non venga abolita la preferenza nella legge elettorale per le regionali. Sono state consegnate stamani al presidente del Consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini, dal comitato «per la preferenza» composto da Associazione Banco Alimentare Toscana, Associazione Compagnia delle Opere Toscana, Associazione Culturale Il Verde, Associazione Viva Jospin, Confcooperative – Unione Interprovinciale Firenze Prato Pistoia, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, MCL – Movimento Cristiano Lavoratori.

Paolo Carrai, Presidente della Compagnia delle Opere Toscana e portavoce del comitato, ha ribadito l’importanza dell’obiettivo raggiunto, chiedendo a nome dei 20.000 cittadini toscani che hanno firmato la petizione che il Presidente Riccardo Nencini ed Presidente Caludio Martini diano una risposta in merito al chiaro segnale popolare ottenuto con questa iniziativa; “una risposta che favorisca un nuovo periodo di dialogo tra le varie componenti in gioco e che si sviluppi tenendo presente non i singoli interessi personali ma la posta che c’è in gioco: la reale partecipazione del cittadino alla vita politica regionale e la sua libertà di espressione. Ad oggi l’unica verifica popolare sono le 20.000 firme che abbiamo raccolto, dice Carrai, che evidenziano come la gente vuole tutelare questo suo diritto: sfido gli assertori della cancellazione della preferenza a portarne altrettante”.

“Vogliamo un dialogo che tenga conto delle varie soluzioni espresse in questo periodo: soluzioni di compromesso che salvaguardino i diritti di tutti» ha proseguito Carrai «chiarendo che il comitato non è contrario all’allargamento del numero dei consiglieri regionali, condividendo l’esigenza di una maggiore rappresentatività territoriale: non capiamo come questa esigenza vada di pari passo con l’abolizione della preferenza, non ne vediamo il nesso”. Il comitato è già pronto, ha detto ancora Carrai, «qualora questa iniziativa non bastasse a fermare coloro che vogliono togliere la preferenza, a prendere in considerazione la strada del referendum, nelle forme previste dalle normative regionali».

Chiesa toscana e Statuto regionale