Toscana

15 MILA EURO PER LA PRIMA CASA A 347 FAMIGLIE TOSCANE

Trecentoquarantasette famiglie che abitano in Toscana potranno contare su un aiuto in più per acquistare la loro prima casa: un contributo straordinario a fondo perduto di 15 mila euro (o poco meno, ma pari comunque al 15 per cento del costo dell’immobile) che la Regione ha concesso, assieme a garanzie presso le banche per l’accensione di un mutuo. I diritti dei figli prima di tutto, senza guardare se i genitori sono sposati o meno, è stata la linea scelta dalla Toscana per distribuire i quasi sei milioni di euro di fondi per le famiglie di nuove costituzione che il governo aveva messo a disposizione. “Non molti putroppo – ricorda il vicepresidente ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva – ed anche per questo abbiamo dovuto compiere una scelta. Abbiamo deciso di dare la priorità alle coppie con figli, perché i figli sono veri e costituiscono una grande speranza in qualsiasi tipo di famiglia: di fatto o sposata non importa”. Sono state 968 le domande presentate, dopo la pubblicazione del bando alla fine di gennaio: 15 sono arrivate in ritardo, 2 sono state ritirate, 500 erano prive dei necessari requisiti e solo 451 sono state dunque ammesse. Di queste le finanziate sono 347: 315 arrivano da famiglie con figli, tra cui 66 coppie di fatto (14 sono i nuclei composti da un solo genitore: vedovi, divorziati o ragazze madri), 32 le coppie coniugate ma senza prole a cui sono stati assegnati i contributi residui.

Complessivamente sono stati utilizzati 5 milioni di euro; con altri 886 mila è stato invece costituito un fondo di garanzia presso Fidi Toscana, che ha anche esaminato le domande e stilato la graduatoria approvata ieri dalla giunta, da utilizzare per chi avrà necessità di accendere un mutuo. Garanzie bancarie speciali sono previste per gli ex Co.co.co, lavoratori a progetto o precari che dir si voglia, che in quanto non ‘bancabili’ più di altri incontrano difficoltà presso gli istituti di credito e potranno in questo modo spuntare, come le altre coppie, tassi di interesse anche migliori.

Gli atipici sono una buona parte delle 135 persone che non hanno dichiarato il tipo di occupazione e figurano tra le 347 coppie che riceveranno contributi. A comporre le famiglie per lo più sembrano però i lavoratori autonomi (374); solo 80 sono i lavoratori subordinati (nonostante l’abbatimento del 40 per cento del reddito da lavoratore dipendente che era uno dei correttivi inseriti nel bando), 63 gli studenti e le casalinghe, 28 i disoccupati. La maggior parte delle domande giunte in Regione proviene dalla aree urbane e dalla cinta metropolitana fiorentina. Ma la coppia prima in graduatoria abita nel Chianti senese e tenuto conto della densità della popolazione la ripartizione territoriale dei contributi tra le province è stata alla fine abbastanza omogenea. Priorità è stata data alle coppie con il minor reddito, successivamente a quelle con il maggior numero di figli ma anche a chi decideva di tornare di casa in montagna contribuendo dunque ad arrestarne lo spopolamento. Le coppie dovevano essere composte da giovani con non più di 38 anni (tra i 500 esclusi diversi avevano invece qualche anno in più), sposati o conviventi da non più di 36 mesi. E se non coniugati, con la residenza in comune da almeno un anno: requisito che in diverse coppie di fatto invece mancava. “Le famiglie ritenute idonee ma escluse dai finanziamenti, centoquattro, – conclude Passaleva – potranno partecipare al prossimo bando, ma potrebbero anche ricevere un contributo adesso se qualcuna delle altre coppie non riuscisse a formalizzare l’acquisto della casa entro i prossimi tre mesi”. (sc-wf)