Lucca

1° maggio, Diocesi di Lucca: mondo del lavoro in trasformazione, avviamo un percorso per guardare avanti con speranza

Questo percorso si intitola “Guardare avanti con Speranza. Un cammino di confronto con il mondo del lavoro” e parte con la diffusione del messaggio di mons. Paolo Giulietti (leggi sotto) in occasione del primo maggio, festa di San Giuseppe lavoratore a cui Papa Francesco ha voluto dedicare un intero anno: il 2021.

Dalla seconda metà di maggio, si terrà prima un incontro introduttivo online con il coinvolgimento di chi già a livello ecclesiale ha a che fare con il tema del lavoro e della sua giustizia – come la rete Caritas e la Commissione Giustizia e Pace della Diocesi – e sarà l’occasione per ascoltare alcune testimonianze di lavoratori.

In un secondo incontro saranno creati gruppi specifici di approfondimento, sempre online, con sindacati e associazioni di categoria.

Infine un incontro nel mese di giugno, forse in presenza, raccoglierà quanto emerso per individuare nuove piste percorribili e per riflettere in vista della partecipazione di una delegazione della Diocesi di Lucca alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà in ottobre a Taranto – città-simbolo con tutti i nodi irrisolti attorno all’Ilva – sul tema: «Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #Tuttoèconnesso».

Il percorso è coordinato direttamente dall’Ufficio per la Pastorale sociale del lavoro, dal direttore Luca Pighini e dai suoi collaboratori; per avere informazioni e partecipare è possibile inviare una mail a: psllucca@gmail.com.

Messaggio dell’arcivescovo Paolo Giulietti al mondo del lavoro,nella memoria di San Giuseppe Lavoratore – 1 maggio 2021

Cari fratelli e sorelle lavoratori,

l’anno di San Giuseppe, indetto da Papa Francesco, cade in un periodo molto difficile per il mondo del lavoro: le conseguenze della pandemia sono pesanti per molti dipendenti, professionisti, imprenditori, commercianti, artigiani, giovani in cerca di occupazione… Alle difficoltà per far quadrare il bilancio familiare si aggiungono le preoccupazioni per il futuro, che appare assai incerto: pesano i dubbi sull’efficacia dei provvedimenti nel far ripartire l’economia; pesa l’esperienza non ancora superata della crisi economica globale; pesa il montare delle diseguaglianze; pesano il degrado dell’ambiente e la denatalità… La comunità cristiana ha cercato e cerca di stare vicina a chi è in difficoltà, moltiplicando gli interventi a sostegno delle persone, delle famiglie, dei giovani e delle piccole attività. Purtroppo è poco più di una goccia nel mare.

Proprio la vicenda di Giuseppe, tuttavia, incoraggia a guardare avanti con speranza: in tutte le difficoltà del suo cammino di sposo, di padre, di lavoratore… egli sperimenta la mano potente di Dio, che guida, protegge e sostiene. Alla sua intercessione e al suo aiuto affido, in quest’anno a lui dedicato, ciascuno di voi, con le angosce e le speranze che avete nel cuore per il vostro lavoro e le persone a voi care. Vi aiuti ad avere fiducia nel Dio della vita, vincendo le tentazioni della disperazione o dell’egoismo. Pregatelo con fede e vi custodirà, come ha fatto con Maria e Gesù.

Vi saluto di cuore e vi benedico.

+ Paolo, vescovo

Alle tue mani, Giuseppe,

affido il mio lavoro e la mia famiglia:

mani callose, capaci di lavoro;

mani affettuose, capaci di carezze;

mani forti, capaci di guida e sostegno.

Aiutami, come te, a fidarmi di Dio,

a non venir meno alle mie responsabilità,

a non disperare mai del futuro,

ad accogliere con amore il tuo Figlio Gesù.

Custodisci la mia vita e quella dei miei cari

come hai fatto nella casa di Nazareth.

Fratello e padre, sii ogni giorno vicino a me

e a tutte le persone in difficoltà! Amen.